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“Sogno o son deste”, a Modena il restauro multimediale della chiesa di Sant’Agostino

Decori e disegni riportati in vita grazie a una tecnologia che permette di proiettarli su vetri ottici tramite serigrafie. L’iniziativa, che ha debuttato in luglio a Vignola (Mo), sarà ora a Modena nell’ambito del festivalfilosofia il 14 e 15 settembre, e poi a Ferrara fino al 12 dicembre 2018 MODENA - Le zone dove la casata d’Este ha regnato per sei secoli, dal 1200 alla metà dell’800, sono protagoniste di una inedita iniziativa. Stiamo parlando del progetto multimediale “SOGNO O SON DESTE”, che venerdì 14 e sabato 15 settembre a Modena permetterà di ammirare la facciata della chiesa di Sant’Agostino - recentemente riaperta al pubblico dopo anni di restauro - come appariva decorata in occasione delle esequie del duca Francesco I d'Este nel 1659, grazie a una proiezione luminosa digitale realizzata fedelmente con tecniche di ricostruzione virtuale d’avanguardia.  Il progetto, realizzato in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Carife (Cassa di Risparmio di Ferrara), Fondazione di Vignola e BPER Banca, mette letteralmente in luce le residenze e le architetture della casata d’Este, antica signoria italiana di Ferrara che ha dominato dal 1208 fino al 1859 i territori che si estendono tra Ferrara, Modena e Reggio Emilia.  Con la preziosa collaborazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Università di Ferrara, il Comune di Modena e le Gallerie Estensi è stato possibile ricostruire gli apparati effimeri che proseguivano nella navata della Chiesa per terminare poi in un monumentale catafalco con la salma del duca. Questi ci vengono raccontati in due descrizioni: la “Corona funerale”, una sintetica relazione di tutta la cerimonia funeraria, e la successiva “Idea di un prencipe et eroe christiano in Francesco I d’Este” del gesuita Domenico Gamberti. In particolare le dettagliate incisioni che accompagnano quest’ultima opera - realizzate dal bolognese Lorenzo Tinti, dal francese Bartolomeo Fenis e dal parmigiano Domenico Fontana - hanno consentito di recuperare visivamente il sontuoso decoro progettato in occasione della cerimonia funeraria che, ai tempi, lo resero una sorta di propaganda della magnificenza estense da far circolare in tutta Europa. Il tutto è stato ricostruito digitalmente e, nell’ambito del festivalfilosofia dedicato quest’anno alla “Verità”, due proiettori analogici mostreranno sulla facciata della chiesa come appariva per l’occasione.  A partire dalle ore 21.45 saranno previste visite guidate nella Chiesa di Sant’Agostino a cura del Dipartimento di studi linguistici e culturali di Unimore, mentre le proiezioni saranno accompagnate da un commento di musica barocca diffusa da amplificatori collocati in Largo Sant’Agostino. L’iniziativa modenese prende avvio dopo quella che ha debuttato in luglio a Vignola con la Rocca, mentre la prossima architettura estense “messa in luce” sarà Casa Romei a Ferrara, dal 19 settembre al 12 dicembre 2018. “SOGNO O SON DESTE” mira dunque a ricomporre il linguaggio artistico dell’universo iconologico estense, che dialogava con facciate di rocche, palazzi, ville e chiese, per restituire la narrazione di quel mondo artistico, tra i più importanti nella storia della cultura italiana. L'azione di valorizzazione di questo patrimonio si concretizzerà tramite la collaborazione con l'Università di Modena e Reggio Emilia,  attraverso una campagna di rilievi architettonici realizzati utilizzando le tecnologie d'avanguardia già messe in campo, alla scopo di dare vita a una banca dati conoscitiva dello stato di conservazione, non solo degli edifici di cui si ricomporranno le decorazioni esterne, ma anche di opere architettoniche - sempre legate al territorio estense - che versano in condizioni di degrado o semi abbandono, come le numerose pievi, oratori o chiese, contenenti affreschi del XIV-XVI secolo, situate nell'Appennino modenese. www.sognoosondeste.it   ...

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